Associazione Italiana Amici della Tranvia

Napoli, 29 dicembre 2004: incontro con l'Arch. Elena Camerlingo

AIAT-MONDOTRAM HA INCONTRATO ELENA CAMERLINGO
di Augusto Cracco


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La mattina del 29 dicembre, assieme ad Antonio Verde e Roberto Amori abbiamo incontrato
l'Arch. Elena Camerlingo, dirigente dell´ufficio studi e infrastrutture del Comune di Napoli. L´incontro (foto 1) ci ha consentito di stabilire un primo contatto istituzionale con una figura di primissimo piano nel panorama della progettazione infrastrutturale inerente ai trasporti di Napoli, come pure di acquisire informazioni di prima mano sullo "stato dell´arte" in merito ai progetti di attuazione del Piano Comunale dei Trasporti, nella cui stesura l´architetto Camerlingo ha avuto un ruolo di primaria importanza, incluse le prospettive future del tram a Napoli, Linea 6 compresa.

La nostra gentile interlocutrice per l´occasione ci ha fatto dono di volumi, che resteranno nel patrimonio bibliografico dell´AIAT, riguardanti il Piano Comunale dei Trasporti, la Linea 1 Metronapoli, il Piano delle 100 Stazioni, il Progetto Bagnoli, la Linea 1 Metronapoli e un volume riguardante i vari passaggi, dal 1994 ai progetti di cui si parla (foto 2, 3 e 4), della situazione tranviaria di superficie a Napoli.

Nel corso dell'incontro, in cui si sono toccati anche argomenti di carattere architettonico riguardanti la situazione delle piazze, e non solo, della nostra città, l´architetto ci ha portato in visione i progetti originali del futuro ripristino della linea tranviaria da Piazza Vittoria a Mergellina, per il quale sono previste tre ipotesi alternative: nella prima (che poi risulta essere la più praticabile) (foto 5) il tram arriverebbe in Piazza Sannazaro, dove rimarrebbe la racchetta di ritorno intorno alla piazza, con i binari che entrano in via Mergellina e terminano in maniera tronca, stile largo di Torre Argentina a Roma o Terminal Annunziata a Messina, davanti al ristorante "da Ciro", con la possibilità di costruzione di una seconda racchetta (in pratica una riproposizione del capolinea dell'indimenticata linea 3), dove oggi stazionano i bus C16, C24 e R3. Tale racchetta, però, verrebbe utilizzata unicamente in situazioni "di emergenza".

La seconda possibilità (foto 6), più affascinante ma meno probabile, prevede il transito dei due binari, provenienti da via Giordano Bruno e attraversanti piazza Sannazaro, in via Sannazaro (!) con uscita in via Caracciolo (curva a destra) e poi terminal come al punto precedente, sempre conservando la racchetta di Piazza Sannazaro e quella di emergenza dove stazionano i bus. La terza possibilità (foto 7), infine, prevede un terminal in via Giordano Bruno (foto 8), all´angolo di piazza Sannazaro, sempre a binari tronchi, con incrocio per passaggio da un binario all´altro come nei due punti precedenti.

Per tutti i tre progetti, inoltre, si sono previsti diversi interscambi con le linee su gomma le quali, e ci ha fatto piacere sentirlo affermare con tanta convinzione, saranno sempre più di "adduzione" verso le stazioni e i punti di interscambio, in cui il trasporto su ferro, sia ferroviario che tranviario, svolgerà un ruolo di sempre maggiore preminenza.

Per quanto riguarda nello specifico le linee su gomma provenienti dalla zona occidentale, per esse si propone come prima possibilità una loro limitazione in Piazza Sannazaro, con ritorno dopo l´interscambio con il tram. Altre possibilità sono il loro transito fino a Piazza Della Repubblica, dove poi tornerebbero indietro, oppure fino a Piazza Vittoria, con circolazione sul lungomare, prevedendo la futura circolazione tranviaria la costruzione di una corsia di metri 5,30 (dagli attuali 7) con i binari inerbiti (che si sono immaginati così, modificando questa immagine della 990 “Officina” sulla 2 nel 1970) (foto 10), ma con un margine laterale di metri 2,50 per l´incarrozzamento dei disabili in carrozzina. Si è parlato, inoltre, di via Marina, dove è allo studio il rapporto costi/benefici dell´eventuale spostamento, in sede della già deliberata riqualificazione della strada intera, dei binari del tram dal centro strada alla lateralizzazione di entrambi lato-monte.


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Nell´esposizione dei progetti, l'Arch. Camerlingo ha peraltro dato voce alle proprie marcate
perplessità in merito alle linee tranviarie cosiddette "veloci", che pur essendo molto di moda in una certa pubblicistica più attenta alle frasi ad effetto, per la loro natura di tranvie protette, finiscono di fatto per spaccare interi quartieri, creando vere e proprie barriere architettoniche e sociali per la vita dei cittadini. L´orientamento prevalente oggi al Comune di Napoli, pertanto, è a favore di soluzioni tranviarie che si inseriscano al meglio nella conurbazione cittadina, rappresentando al tempo stesso un servizio veloce, sicuro ma anche "vivibile" dal cittadino, sposando felicemente le nuove esigenze costruttive con l´inserimento nelle strade per le quali, se toccate dal passaggio dei tram, vanno in ogni caso ripensate profondamente le caratteristiche di percorribilità ed arredo (foto 9), con evidente impatto positivo in termini di riqualificazione urbana. Altro fattore importante, emerso durante l´incontro, è il carattere di "indirizzo" che il Piano Comunale dei Trasporti deve dare, senza una connotazione di rigidità che altrimenti non consentirebbe variazioni "in corsa", come appunto è il ripristino della tratta Vittoria-Mergellina.

Passando alla Linea 6 (ex LTR), ne è stata tracciata la tormentata storia, per la quale ci si è trovati a un certo punto di fronte a tre eventualità: la chiusura, per la quale sarebbero stati comunque necessari degli investimenti, per recuperare le sei vetture giacenti sottoterra e per la messa in sicurezza delle gallerie e dei mezzanini già edificati; la fuoriuscita in superficie alla Torretta, che però avrebbe comportato un impatto ambientale rilevante per la zona (come già illustrato sopra riguardo alla circolazione in superficie delle linee tranviarie rapide, o metropolitane leggere) e, infine, la continuazione della sua costruzione. Si è optato, è noto a tutti, per l´ultima ipotesi, per la quale si sono ottenuti in queste settimane i finanziamenti mancanti per terminare l´intera tratta. E´ stata anche confermata la notizia che lo scavo riprenderà da piazza Municipio verso l´Arco Mirelli, non essendo possibile continuare in senso inverso la lavorazione. I tempi per il completamento della Linea 6 sono stati stabiliti in quattro anni almeno.

In tema di inserimento nel tessuto urbano delle ferrovie, si è inoltre discusso della futura variante della Cumana (linea 8), che attraverserà la zona di Coroglio, seguendo uno sviluppo che, si spera, riguarderà presto tutta l´area, con conseguente abbandono della sede ferroviaria esistente (che con i suoi passaggi cadenzati a dieci minuti per senso di marcia, comporta la chiusura continua dei passaggi a livello, con grave ritardo dei tempi di movimento per la popolazione). Si farà, poi, la linea 9, che comporterà un grosso impegno nel superamento dei sottoservizi fra piazza Cavour (di cui l´architetto Camerlingo ha delineato l´evoluzione storica, essendo sfogo naturale della popolazione della Sanità, sottolineando le differenze sociologiche con piazza Dante che "appartiene" di più alla popolazione all´interno delle mura e la zona di Capodimonte, tangenziale compresa. Si farà anche la linea 10 Museo-Casavatore-San Pietro a Patierno, mentre invece, pare, verrà procrastinata a data da definirsi la costruzione della linea tranviaria per Scampia da Carlo 3° (osteggiata dalla circoscrizione di Secondigliano), cui supplirà il completamento dell´Alifana e dell´anello fino al Centro Direzionale/Piazza Garibaldi.


Tante notizie, insomma, ed una disponibilità che ci ha assolutamente gratificati e che speriamo sia l´inizio di una collaborazione che risulti duratura nel tempo.

 

Augusto Cracco
per AIAT-MONDOTRAM

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