Il confronto fra la metropolitana e il tram
(da un rapporto dell' Associazione Utenti del Trasporto Pubblico di Milano)

Il linguaggio giornalistico introduce spesso il concetto di "metrò veloce" in contrapposizione ai sistemi di tipo tranviario. Tale impostazione rappresenta peraltro una sorta di "mito", che può essere sfatato con un semplice ragionamento sui tempi di viaggio.

Si consideri un metrò con velocità commerciale 30 km/h ed un tram con 15 km/h che percorrano lo stesso asse alla stessa frequenza e alla stessa regolarità (quest'ultima condizione impone un controllo del traffico rigoroso, sull'esempio di quanto effettuato a Zurigo). Con questi dati risulta che per percorrere 1 km il metrò impiega 2' e il tram 4', ossia il metrò fa risparmiare 2' per ciascun km.

Si ipotizzi che il metrò abbia fermate ogni 500 m e il tram ogni 250 m, valori caratteristici per le due modalità. L'eventuale passeggero dovrà, nel caso meno favorevole, percorrere 250 m a piedi per il metrò e 125 m a piedi per il tram, mentre nel caso più favorevole percorrerà 0 m in entrambi i casi; mediamente gli utenti percorrono dunque circa 120 m con il metrò e circa 60 m con il tram. Considerando pari a 1 m/s la velocità media di un pedone, risulta che per raggiungere la fermata del metrò gli utenti impiegano mediamente 2' e quella del tram mediamente 1'; quelli che devono poi proseguire fuori asse devono ovviamente percorrere un altro tratto a piedi, qui non considerato in quanto di pari lunghezza per metrò e per tram. Questo perditempo pedonale va considerato sia all'origine che a destinazione: perciò si giunge ad un totale di 4' per gli utenti del metrò ed a 2' per gli utenti del tram: l'uso del metrò fa perciò perdere mediamente 2' da percorrere a piedi lungo la strada.

Tale perditempo è di solito anche maggiore, perchè nelle zone centrali i tram hanno fermate distanti mediamente 150-200 m, mentre al contrario le tratte periferiche delle linee metropolitane possono presentare fermate distanti anche 600-800 m.

Nel caso del metrò occorre inoltre considerare il perditempo connesso con il per salire e scendere nel sottosuolo: può variare da 2' a 4' a seconda della profondità della stazione; se si assumono 3' in origine e altri 3' in destinazione, diventano altri 6' persi nel caso del metrò.

In totale si hanno dunque, nel caso del metrò, 2'/km guadagnati e 8' persi: il tram risulta quindi sicuramente più vantaggioso per percorsi inferiori a 4 km (e, nel caso di velocità commerciali pari a 20 km/h, tutt'altro che irragiungibili) si salirebbe a 5-6 km).
Ma in realtà la convenienza del tram è ancora maggiore, perchè l'utente percepisce il tempo a piedi pari a circa 1,5 volte il tempo a bordo, quindi psicologicamente i 6' persi a piedi equivalgono a 9' a bordo e il bilancio complessivo per gli allungamenti pedonali risulta essere di ben 11' persi a bordo: sottraendo i 2'/km guadagnati col metrò, risulta in definitiva che per l'utente il tram è mediamente più conveniente per percorsi inferiori a 5,5 km, che salgono a 7-8 km con una velocità commerciale di 20 km/h.

Si intende che il ragionamento fin qui espresso vale a pari frequenza e regolarità: l'utente percepisce il tempo d'attesa come 2,5 volte il tempo a bordo se la linea è regolare e addirittura 3-3,5 volte se è irregolare. Pertanto, se entrambe le linee avessero frequenza di 4', il tempo d'attesa medio, pari a 2', verrebbe percepito come 5' in presenza di passaggi regolari, ma se il servizio tranviario dovesse presentare irregolarità, ad esempio con passaggi alterni del tipo 2'-6'-1'-8'-0'-4'-7' (che mediamente sono 4'), il tempo medio d'attesa del tram salirebbe a 3' e verrebbe percepito come 10', per cui psicologicamente il tram perderebbe ben 5' rispetto al metrò. E se poi il tram venisse previsto con frequenze di 6'-8' irregolari è evidente che il metrò risulterebbe psicologicamente vantaggioso anche per percorsi di 1 o 2 km.

Ecco perchè una buona rete tramviaria, frequente, regolare e capillare, può funzionare meglio di una rete di poche e costose linee metropolitane anche in città di un milione di abitanti.

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