Mondo Tram
IL TRAM DEL SABATO di Filobustiere

Ogni sabato appuntamento con un'immagine di tram e la sua storia

14 Ottobre 2006: le mie vacanze tra(m)viate in Belgio (Seconda parte)

 

Qualche tempo fa in una puntata del TdS, si parlò del Museo di Thuin dedicato alla SNCV ossia alla Società delle tranvie vicinali del Belgio. In un viaggio dedicato ai tram, non potevo saltare la visita di questo Museo. Utilizzando le precise indicazioni del suo sito web, mi sono presentato in questo villaggio desideroso di effettuare una visita ai cimeli ma anche fare una passeggiata su un vecchio tram. Così ho avuto modo di scoprire la storia di questa grande rete che collegava tutti, ma dico tutti, i villaggi rurali del Belgio.

La Società delle Ferrovie Vicinali fu fondata il 29 Maggio 1884 in esecuzione di una concessione governativa. Erano gli anni nei quali la nazione era afflitta da una grave crisi economica. La stessa produzione agricola restava soffocata nei poderi per l'inesistenza di un sistema di trasporto economico. Quindi si pensò ad un sistema popolare di ferrovia leggera che esercitando una rete metrica, potesse mettere in comunicazione tutti i villaggi rurali con le città e dare un impulso all'asfittica situazione economica. Il primo collegamento fu inaugurato il luglio 1885 tra Ostenda e Nieuport. Avrebbe costituito il primo segmento di quella odierna maxi linea tra De Panne e Knokke ossia tra il confine francese e quello olandese correndo lungo la costa per circa 70 chilometri da cui il nome di "Kusttram" . Nel 1925 la ragnatela raggiunge la sua massima espansione storica con 5200 chilometri. Il dato assume un significato ancora più marcato se si pensa alla limitata estensione della superfice del Belgio. In questo momento le linee tranviarie sono presenti praticamente in tutte le province belghe ed anche all'estero. Infatti il vicino Lussemburgo è servito da ben 10 linee gestite dalla SNCV. Malgrado l'autobus si affacci prima timidamente e poi con prepotenza per sottrarre traffico e far smantellare linee, nel 1950 la SNCV è ancora titolare di 4250 chilometri. Le due guerre mondiali avevano danneggiato in maniera diversa sia gli impianti fissi che il materiale rotabile. La prima era stata realmente disastrosa. Gran parte delle linee distrutte e gran parte del materiale rotabile trasferito in Germania. Però tutto sommato questa distruzione un vantaggio lo diede. Infatti offrì l'opportunità alla dirigenza in occasione della ricostruzione, di unificare gli scartamenti che in origine erano di 1000 mm ed in parte di1067 mm. Fu fatto un grande sforzo che richiese anche un periodo di transizione con l'impiego di una terza rotaia. Ma nel 1921 era stato tutto messo in ordine con l'unificazione degli scartamenti a 1000 mm. La seconda guerra mondiale arrecò invece danni non uniformi rilevati per lo più nella regione delle Ardenne dove si svolse una delle battaglie più cruente ma certo determinante per la vittoria degli alleati. Nel 1960 la lenta ma inesorabile corrosione arrecata dal veicolo gommato, riduce la rete a "soli" 978 chilometri che saranno 205 nel 1980. Nel 1991 i governi regionali smembrano ciò che rimane della nostra in due Società: De Lijin nelle regioni delle Fiandre ivi inclusa la grande linea rivierasca nonchè i servizi urbani ad Anversa e Gand. La seconda la Tec in Vallonia che include il Premetro di Charleroi. A proposito, per quanti non lo sappiano "premetro" è l'abbreviazione di "presque metro" ossia quasi un metro.

Con la fine della storica Società, la contaminazione tram e bus che covava sotto la cenere, si manifesta in maniera spudorata. Le nuove imprese usano i veicoli su strada ritenendoli più aderenti e più economici rispetto alle realtà del territorio. E forse, ahimè, è anche giusto che sia così specialmente in presenza di un fenomeno di motorizzazione privata di massa che intanto aveva interessato anche il Belgio.

Il parco del materiale rotabile era grandioso. Partito con locomotive a vapore e carrozze al seguito, si adeguò molto presto con vetture elettriche nonchè un'apprezzabile scorta di rimorchi e carri merce. Negli anni '30, si provvide alla realizzazione degli Autorail: una sorta di vettura mossa da motori a benzina o a gasolio. Erano utili in quelle zone dove il traffico moderato sconsigliava l'elettrificazione.

Di questa bella ed affascinante storia, restano alcune realtà museografiche come il Museo di Liegi, la linea turistica dell'Aisne e la collezione di Thuin. Qui un manipolo di appassionati, si prende cura di mantenere in buono stato un parco di tram e una breve linea per far uscire di tanto in tanto i veicoli in grado di marciare.

Una breve galleria fotografica di immagini d'epoca, ci consente non solo di dare un'occhiata al materiale rotabile ma anche immergerci nell'atmosfera grigia della modesta provincia Belga degli anni '50.

Nella prossima puntata potremo ammirare il materiale esposto nel deposito di Thuin.

Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia dal Vostro

Filobustiere


"Attesa della pensione per uomini e mezzi"

Autorail con rimorchetto di matricola indecifrata in servizio sulla linea Andenne-Forville nel villaggio di Bierwart

Scattata l'ottobre del 1956

Un tram e due suore. Se non stessimo in Belgio sembrerebbe una sequenza da  un film di  Fellini

Autorail degli anni '30. Il pantografo serviva per captare l'eletttricità per il segnalamento

Scattata a Kortrjk (presso la stazione SNCB) il 23/8/1954 

A volte la realtà supera la fantasia di un plastico

Vettura tipo S bidirezionale: frutto della ricostruzione degli anni 50 di una standard di legno

Biforcazione di Saint Vaast sulla linea La Louviere-Binche

Scattata il 5/8/1961

Doppia asta con rotella: che ci ricorda?

Ancora una S a Itterbeek Village: linea Itterbeek-Bruxelles

Scattata il 16/4/1961

Che traffico stamattina!

Due vetture tipo S all'incrocio Bertem sulla linea Bruxelles - Leuven

Scattata i 21/8/1960 

 

Trasporto di massa

Una tipo S con un rimorchio derivato dalla smotorizazione di una "standard" non convertita

Capolinea della linea Charleroi-Namur

Scattata il 19/7/1958

 

Trasporto di massa 2

Una tipo S con rimorchio derivata da una standard non motorizzata

Scattata il 7/4/1970

 

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