Il
tram del sabato di questa settimana ci conduce in Svizzera, sul Lago
dei Quattro Cantoni sul quale si affaccia il massiccio dentellato del
Pilatus con i suoi 2070 mt di altezza.
Il nome ricorda la leggenda secondo la quale su questa vetta (Kulm)
si aggira l'anima di Pilato. Quei due o tre navigatori che per puro
caso si saranno imbattuti in questa schermata, si staranno chiedendo
cosa centri Ponzio Pilato con i tram. Ecco dunque la spiegazione. Si
dà il caso che per arrivare in cima a questo monte, sia in servizio
una ferrovia a cremagliera famosa non solo per il suo interesse turistico
ma anche perchè detiene una serie di particolarità. Ecco
dunque il motivo di questa tappa.
La ferrovia del Pilatus è la ferrovia a cremagliera più
ripida del mondo con una pendenza del 480 per mille. Il sistema molto
particolare con il quale si è potuto realizzare questo miracolo
che si beffa delle leggi della gravità, si chiama Locher dal
nome dell'ingegegnere che lo ideò.
La sua prima caratteristica che colpisce è il sistema delle ruote
dentate che anzichè essere in posizione verticale come normalmente
siamo abituati a vedere in altri sistemi, sono poste in posizione orizzontale
rispetto alla cremagliera la quale a suo volta reca la "dentatura"
in senso orizzontale. Le due ruote dentate, a loro volta, sono accoppiate
ad un contro disco che nell'incedere del veicolo scorre nella parte
interna delle rotaie di corsa che sono sensibilmente scavate. In questo
modo la dentatura assicura la "presa" ed il moto, mentre i
contro dischi garantiscono una perfetta stabilità escludendo
il ribaltamento anche in caso di forte vento. Malgrado questi requisiti
assicurino una sicurezza totale, un viaggio sul Pilatus resta comunque
un momento di grande emozione. Infatti l'occhio del passeggero non può
non intimorirsi nel percepire una siffatta pendenza alla quale corrisponde
un'aderenza non assicurata da funi come si fa di norma in casi analoghi.
La ferrovia del Pilatus fu inaugurata nel 1889 e naturalmente all'epoca
la trazione era a vapore. Per motivi immaginabili, la locomotiva costituiva
un unico complesso con la vettura e recava una caldaia orizzontale a
causa della forte pendenza. Oggi che la ferrovia è elettrificata
a kv 1,55 c.c., questo primitivo treno è stato ritirato ed esposto
nel bellissimo Museo dei Trasporti di Lucerna.
L'itinerario è lungo km 4,5 con uno scartamento di mm. 800 che
viene percorso in 30 min. insalita e 40 in discesa. Le rosse vetture
quindi tra stazione a valle e stazione a monte, raggiungono nei 4,5
km, un dislivello di circa 1600 mt di altezza. Veramente eccezionale!
Gli incroci poi rappresentano uno spettacolo nello spettacolo. Infatti
si procede nel seguente singolare modo e l'operazione viene governata
con appropriato segnalamento. In alcuni punti del percorso, il binario
di corsa è affiancato da una banchina sulla quale poggia uno
spezzone di rotaia lungo poco più di una vettura e dall'impiego
oscuro. In caso di incrocio, il convoglio che deve cedere il passo in
corrispondenza di questa piattaforma, si arresta. Un motore invisibile
trasla la piattaforma da un lato in modo che lo spezzone di cui non
avevamo compreso l'impiego, prende il posto vuoto del nostro convoglio.
Intanto la nostra vettura rimane in bilico sullo strapiombo senza rotaia
nè davanti, nè di dietro. Il treno che beneficia della
precedenza non dovrà fare niente di più che procedere.
Quando sarà passato, il veicolo cedente ritornerà grazie
alla piattaforma mobile sul binario di corsa, mentre lo spezzone di
binario jolly sarà posto di nuovo al suo lato.
Per arrivare alla stazione inferiore Alpnachstad da Lucerna, si può
usare il treno delle Ferrovie Federali oppure un pittoresco battello
a ruota che naviga lungo il Lago dei Quattro Cantoni.
Arrivati in cima del Pilatus Kulm a mt 2070, chi non fosse ancora sazio
di emozioni potrà ridiscendere con un'ardita teleferica che in
coincidenza di una cabinovia lo riporterà a Lucerna.
Le
rosse vetture sono di costruzione Oerlikon con tecnologia SLM Winthertur,
forse quanto di meglio c'è per questo genere di sistemi.
Il prezzo del biglietto è adeguato all'eccezionalità della
proposta ma sicuramente molto lontano dagli standard italiani. Tuttavia
garantisco che ne vale veramente la pena!
Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia.
Filobustiere |
foto 1
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Tutte
le foto by Filobustiere
Foto 1: La stazione di partenza di Alpenchstad
Foto 2: In attesa dell'incrocio: si noti il binario jolly
Foto 3: L'incrocio
Foto 4: Quasi in cima |