Mondo Tram
IL TRAM DEL SABATO di Filobustiere

Ogni sabato appuntamento con un'immagine di tram e la sua storia

(14 gennaio 2006) - La motrice storica 116 dell'ATM di To (oggi GTT)
 

Era l'estate 1990 e dalle Alpi alle Madonie, l'Italia si sentì unita sotto la bandiera azzurra della squadra nazionale di calcio. Dopo i quattro anni ciclici ritornava il Campionato del Mondo e questa volta toccava all'Italia ospitarlo. Vecchi e giovani, uomini e donne, nordisti e sudisti, tutti si scoprirono tifosi. Per la radio, per la televisione, nei luoghi di ritrovo si ascoltava l'inno ufficiale della manifestazione.

 

"notti magiche

inseguendo un goal

sotto il cielo

di un'estate italiana

 

e negli occhi tuoi

voglia di vincere

un'estate

un'avventura in più"

 

Così cantavano Nannini e Bennato sulle note di una canzone che sicuramente riusciva a dare i brividi. Al di là del diffuso entusiasmo, la squadra italiana non vinse ma si classificò al terzo posto. Tuttavia la febbre del calcio aveva contagiato tutti lasciando in quelli che vissero quell'evento, italiani o stranieri pervenuti da tutti le latitudini, il ricordo indelebile di un evento vissuto davvero coralmente. Non è un caso che dopo 16 anni pensando a quei giorni, riusciamo ancora ad emozionarci.

Nelle fasi eliminatorie furono coinvolti gli stadi delle principali città italiane. Il blasonato Brasile approdò il 10 Giugno a Torino per restarvi fino al 24; seguito, secondo la tradizione, da un foltissimo gruppo di supporters. Nella mia collezione ho trovato questa serie di immagini che ci mostrano un gruppo di carioca in giro per Torino a bordo della vettura tranviaria storica 116, un po' per turismo, un po' per reclamizzare la squadra del cuore.

La bella e famosa 116 ha vissuto una storia che merita di essere raccontata.

Uscì dagli stabilimenti Diatto nel 1911. Era una due assi di lunghezza mt. 8,1 tra i respingenti su truck Boecker. Era definita tipo corto contando solo tre finestrini per lato. All'origine montava due motori Siemens dalla potenza di 26 kw. Vi trovavano posto 16 persone accomodate su sedili di legno longitudinali e 15 in piedi.Negli anni '60 fu trasformata con un allestimento essenziale per essere destinata ai servizi di tradotta e conseguente numerazione T416. I servizi di tradotta s'intendono quelli espletati fuori dell'orario di servizio pubblico per il recapito del personale nei depositi ad inizio turno oppure per l'operazione inversa a fine turno. E' chiaro che al di là della definizione, le tradotte vengono altresì impiegate per trasporto materiali con o senza un rimorchietto.

Nel 1976 la T416 fu ricostruita e restaurata secondo i disegni originali riprendendo la matricola 116. Il lifting non si limitò ad un rifacimento esteriore ma comportò anche la sostituzione dei motori con due Tibb da 30 kw e la ricostruzione dei freni secondo criteri più moderni. La veletta recava scritto "Speciale ragazzi" dovendo espletare, secondo le intenzioni, un servizio di propaganda del mezzo pubblico a beneficio dei giovani utenti torinesi. Dopo la parentesi sportiva connessa con la Coppa del Mondo ed altri servizi, gli organi preposti alla verifica dell'efficienza dei mezzi, scoprirono che la vettura era carente di taluni canoni di sicurezza. Così fu ritirata dal servizio. Per quanto ne so, si trova attualmente nel piccolo deposito-museo di Sassi a memoria dei momenti di gloria e nell'attesa di un nuovo miracolo che la faccia risorgere per la seconda volta. 

Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia

Filobustiere


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