Mondo Tram
IL TRAM DEL SABATO di Filobustiere

Ogni sabato appuntamento con un'immagine di tram e la sua storia


(16 luglio 2005) - IL MUSEO DANESE DEI TRAM (SPORVEJSMUSEET)
- prima parte -

Non capita tutti i giorni di trovarsi a Copenaghen; così come non capita tutti i giorni di trovare un Museo tranviario così bello e vivo come quello creato ad una quarantina di chilometri dalla capitale danese. Allora a tutti gli appassionati di tram che dovessero trovarsi da quelle parti ne proponiamo senz’altro la visita che li lascerà di sicuro entusiasti.

Il Museo ha festeggiato già i 25 anni di esistenza essendo stato fondato il 1978 ma prima che ciò potesse accadere ci fu un interessante prologo che merita di essere raccontato.

Nel 1965 in Danimarca iniziò una lenta ma inesorabile smobilitazione degli apparati tranviari che interessò le città di Arhus, Odense e Copenhagen. Questa operazione che mirava a sostituire dovunque i tram con gli autobus, come del resto accadde in altri parti d’Europa, si concluse nel 1972. Contemporaneamente un gruppo di appassionati fondò la “Società danese per il Museo del Tram” che avrebbe dovuto creare uno spazio dove raccogliere qualche esemplare delle vetture ritirate dal servizio. Le risorse finanziarie furono reperite attraverso una sottoscrizione popolare con l’emissione di azioni di importo anche modesto affinché tutti potessero contribuire.

L’idea che un bambino danese non avrebbe mai più visto un tram in movimento costituì per gli intraprendenti soci il suggestivo motto che diede loro un’incredibile motivazione. Presto fu scelto come sede un suolo in una zona moderatamente urbanizzata ed a lato di una ferrovia dismessa molti anni prima. Visto il successo delle sottoscrizioni, il progetto di creare un Museo attivo con i tram che vanno su e giù era diventato l’obiettivo per tutti sostituendosi a quello primitivo di una scarna esibizione di vecchi tram. Nella primavera del 1978 l’arrivo del primo tram poteva considerarsi l’inaugurazione ufficiale. Oggi a distanza di 25 anni l’opera è divenuta più che concreta conferendo un senso di giustificato orgoglio a quanti vi hanno partecipato e vi collaborano per lo più con carattere di volontaria adesione. I soci infatti che ne costituiscono la società sono ben 1150.

Il Museo è dinamico, ossia le vetture sono per lo più funzionanti e sono utilizzate lungo il tragitto secondo un turno prestabilito. Esse vengono infatti tenute in uno stato di costante manutenzione. Lo sviluppo completo dell’impianto attrezzato con binari di corsa ha una lunghezza complessivo di mt. 1600, suddiviso in due segmenti. Nella prima parte ossia dall’ingresso ai due padiglioni, i binari hanno lo scartamento metrico . Nella seconda parte ossia dai depositi fino al termine dell’itinerario, lo scartamento invece è quello ordinario di mm. 1435.

Un ampio parcheggio accoglie i visitatori. L’ingresso ha l’aspetto di una fermata tranviaria anche se posta in una ricca vegetazione (foto 1).Da qui il tram di servizio in quel momento ed a scartamento stretto, conduce dopo circa 300 mt. in una spianata denominata Museo, dove sono posti due edifici. In uno ha sede l’officina dove si svolge un’intensa e continua attività di restauro (foto 2). L’altro invece accoglie le vetture che non sono in servizio in quel momento e costituisce il Museo vero e proprio. Quest’ultimo edificio ha anch’esso un valore storico rappresentando una rimessa tranviaria di Copenhagen del 1901 costruita con il sistema “a graticcio”. Fu smontata e ricostruita qui dagli abili soci del sodalizio quando fu dismessa dalla sua funzione originaria (foto 3). Al visitatore è consentito accedere sia al primo che al secondo padiglione con il loro interessante contenuto integrato da cimeli e da una preziosa raccolta iconografica.

Il piazzale che abbraccia entrambi i due edifici ospita un cappio di ritorno per il binario ordinario nonché binari di collegamento fra le due rimesse e la “rete”. Giacché le vetture hanno turni di servizio piuttosto dinamici, si può immaginare lo spettacolo delle eterogenee e variopinte vetture che freneticamente lasciano o ritornano negli stalli rispettivamente prima o dopo il servizio.

La vettura che invece ha condotto qui il visitatore ritorna all’ingresso semplicemente invertendo i comandi essendo reversibile. L’itinerario vero e proprio è lungo dunque mt. 1300 circa e si sviluppa in un odoroso ed ombroso bosco partendo dalla località “Museo”. Il pur breve tragitto è punteggiato da alcune fermate regolarmente fornite di pensiline e paline. Esse sono tutt’altro che virtuali dando accesso infatti ad aree attrezzate per il picnic molto invitanti con il loro aspetto ordinato e pulito.

Alla fine del tragitto, un ulteriore cappio consente alle vetture di tornare indietro al deposito. E proprio al centro della “racchetta” terminale un rimorchietto tranviario accantonato su un tronchino dà ospitalità ad una buvette dove si possono acquistare bevande fresche e gelati per il ristoro dei visitatori (foto 4).

Circa la ricca collezione di rotabili essa consta di ventotto esemplari quasi tutti perfettamente funzionanti. Il servizio navetta dall’ingresso al Museo viene espletato su scartamento ridotto con due vetture gemelle provenienti dalla città danese di Arhus con matricola aziendale n. 1 e n. 3 (foto 1). Provviste di pantografo, entrarono in servizio il 1945 e vi restarono fino al 1971. Abbastanza curioso da vedere il singolare sistema di riscossione dei biglietti che consisteva in una sorta di buffa ampolla di vetro destinata ad accogliere le monetine (foto 5). Il compito delle “sorelline” viene condiviso da un bell’esemplare di vettura svizzera proveniente da Basilea. Anch’essa dotata di pantografo reca il numero 213 ed ha la livrea verde la stessa che ancora oggi viene usata dalla locale azienda tranviaria di quella città svizzera. Basilea infatti è una città dove, pur con opportuni aggiornamenti, il tram non è stato mai pensionato. La vettura in questione pur godendo ottima salute risale al 1933 ed è stata in servizio fino al 1979 (foto 6).

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Appuntamento con la seconda parte al 30/07/05!

Filobustiere



foto 1


foto 2


foto 3


foto 4


foto 5


foto 6

 

Per una visita virtuale ci si può connettere al sito
http://www.sporvejsmuseet.dk


Indirizzo del Museo:
SPORVEJSMUSEET
Skjoldenaesholm
DK 4174 JISTRUP
DANIMARCA