Mondo Tram
IL TRAM DEL SABATO di Filobustiere

Ogni sabato appuntamento con un'immagine di tram e la sua storia

(21 maggio 2005) - NAPOLI: ancora una volta "Funiculì funiculà"

Il caratteristico bus rosso a due piani del City Sightseeing che ha riscosso tanto successo tra i turisti in visita a Napoli, arriva anche sul Vesuvio. Questa notizia riportata anche da questo sito ha fatto affollare nella mia mente ed in rapida successione, la più che centenaria storia del trasporto sul vulcano. Mi è venuta voglia di esibire qualche cartolina che la ricorda con qualche piccola annotazione. Per carità: nessuna velleità letteraria. Ben altre penne si sono cimentate in questa materia. Una per tutte quella di Gamboni/Neri autori di un bellissimo libro chiamato, guarda caso "Funiculì, funiculà". Io invece ho immaginato i frequentatori di Mondo Tram in visita a casa mia e trattenuti per vedere insieme qualche immagine. Siete pronti? Ci manca solo la macchinetta per il caffè che non mancherei di offirivi.

L'altro ieri

Il Vesuvio, alto poco più i 1200 mt, è un vulcano tuttora in attività malgrado il suo aspetto tranquillizzante. Durante l'800 quando l'industria turistica incomiciava a muovere i primi passi, un'ascesa sulla sua sommità, ai bordi del cratere, costituiva già meta di grande interesse tra quelle proposte ai turisti della regione Campania.
Mancando il territorio di strade e non di meno di mezzi di trasporto, l'escursione si effettuava affidandosi alle proprie gambe, a sentieri precari, a portantine, a guide turistiche e dove possibile a cocchieri. Infatti una veloce intuizione commerciale che da sempre ha distinto le genti di queste parti, fece fiutare il buon affare del turismo a varie categorie di individui che presto sarebbero diventate una vera e propria lobby.
Nel 1870 l'osservazione di un crescente ed apprezzabile afflusso di turisti, spinse un imprenditore ungherese sig. Oblieght ad affidare ad alcuni ingegneri sig. Galanti ed altri, il progetto per la costruzione di una funicolare per vincere l'acclività dell'ultimo tratto dell'ascesa al cratere. Superate immaginabili difficoltà tecniche, burocratiche ed "ambientali" il 6 Giugno 1880, la funicolare del Vesuvio, mossa da energia a vapore, potè essere inaugurata. La concomitante composizione della canzone "Funiculì funiculà" di Denza e Turco, cantata in tutto il mondo, ne costituì formidabile veicolo pubblicitario in un'epoca in cui i mass media erano in uno stato meno che embrionale.
L'impianto era costituito da un tracciato di circa mt. 800 che correva da un'altezza slm di mt. 791 alla sommità. Le due vetturette battezzate Etna e Vesuvio cavalcavano una trave centrale dove due ruote una anteriore ed una posteriore conferivano un minimo di stabilità mentre l'equilibrio era assicurato da quatto ruote più piccole ed inclinate che correvano lungo la trave. La prima foto ci mostra appunto il vagone Vesuvio in corsa.
Malgrado un certo successo commerciale, la gestione dell'impresa non fu indenne da serii problemi finanziari tant'è che nel 1888 la Compagnia fu espropriata ed affidata alla famosa Società Cook di Londra. Questo cambio di gestione risvegliò ulteriori appetiti da parte dell'esercito di persone che vivevano d'indotto dell'escursione al Vesuvio. Le loro intemperanze per vedere soddisfatte le tracotanti richieste, arrivarono a semidistruggere l'impianto. I Cook con la loro flemma inglese cercarono un accordo e procedettero a riparare i danni della battaglia. La nostra foto infatti ci mostra non una carrozza originale ma una ricostruita.

Ieri

Agli albori del '900, l'avvento dell'energia elettrica fece rendere conto ai Fratelli Cook dell'esigenza di modernizzare il vecchio impianto a vapore. Tra gli anni 1903 e 1904 un grandioso progetto viene realizzato. Non più calessi o gambe per arrivare alla stazione inferiore della funicolare ma nientedimeno una ferrovia. Per quanto riguarda invece l'impianto di risalita, esso sarebbe stato ricostruito con binari convenzionali e due moderne carrozze mosse stavolta da energia elettrica.
La nascente "Ferrovia del Vesuvio" sarebbe partita a lato della stazione della Circumvesuviava di Pugliano (oggi Ercolano) dopo un breve periodo transitorio dove il terminal era leggermente più a monte. L'ultimo tratto sarebbe stato agevolato da spingitori di costruzione svizzeri della Società SLM di Winthertur su una cremagliera Strub. Quindi addirittura da Napoli alla vetta del vulcano utilizzando completamente il "ferro". Circumvesuviana linea di Poggiomarino, fino a Pugliano, poi la Ferrovia e la Funicolare del Vesuvio.
Questo periodo è documentato da quattro cartoline. Nella prima vediamo una nuova carrozza della funicolare. Nelle altre ed in ordine. La stazione ed il piccolo deposito di Pugliano a lato dei binari di corsa della Circum. Lo stato dei luoghi è molto cambiato ma la Chiesa del Santuario di Pugliano è ancora lì. Una vettura tranviaria in corsa nella zona del colle Umberto. Alcuni spingitori automotori in attesa dell'incarico di portare su una vettura della ferrovia o tranvia.
L'esercizio così organizzato è andato avanti per molti anni anche se sovente disturbato dalle manifstazioni effusive del vulcano. Il marzo 1944 il Vesuvio erutta per l'ultima volta distruggendo la funicolare che non sarà mai più ricostruita. La tranvia stancamente continua il suo esercizio fino all'autunno del 1955 quando sarà soppressa.
Intanto nel 1953 un signore svizzero Van Roll, ottiene la concessione trentennale per la costruzione di una seggiovia con carrelli biposto. Il nuovo servizio rispetterà le scadenze ma non sarà indenne da serii problemi essendo intimamente legato alle condizioni atmosferiche ed alla velocità del vento. Infatti molto spesso l'esecizio viene sospeso ed ai turisti non resta che proseguire a piedi attraverso impervi sentieri. Nel 1983 chiuderà anche la seggiovia senza molti rimpianti. Nella foto un carrello che provvidenzialmente è stato ricoverato dopo la chiusura, a testimonianza, nel Museo Ogliari di Ranco

Oggi

Oggi la visita al Vesuvio si effettua raggiungendo quota 1000 per poi proseguire a piedi attraverso un sentiero reso più agevole da lavori importanti ma per quanto possibile, discreti e rispettosi del contesto. Ci si può arrivare in auto propria o con bus pubblico o utilizzando come dicevamo il servizio "City Sightseeing". Esso parte da Napoli accanto al Maschio Angioino come da foto a colori. L'itinerario non utilizza l'autostrada ma la strada costiera detta del "Miglio d'Oro". Quindi possibilità di osservazione delle numerose ville di epoca borbonica e del Palazzo Reale di Portici. Il servizio si avvale di autobus a due piani di costruzione spagnola AYATS corredati di cuffiette con spiegazioni multilingue.

Domani

Vale la pena di ricordare il progetto di una nuova funicolare dell'arch. Pagliara (citato nell' inserto su Bellavista del TdS by Filobustiere) da realizzare in occasione di Italia '90 e mai finito per il veto posto dal partito dei Verdi. Oggi se passate sull'autostrada ed osservate il vulcano, lo vedrete inciso da un lato. E' il ricordo dell'opera di Pagliara incompiuta.

Per il resto si parla tanto di un nuovo treno a cremagliera o addirittura del Translhor. E' mia opinione personale che per molto tempo la situazione resterà quella di oggi. Forse la novella funicolare sarebbe stata l'unica via per mettere d'accordo esigenze turistiche e rispetto della natura. Ma così non è stato. Pertanto ritengo che nell'immediato non vedremo novità. Ma in Italia si sa, molte volte si aspettano decenni per poi vedere in poco tempo qualcosa di nuovo senza neanche avere il tempo di esprimere pareri. E poi dobbiamo sempre sentire cosa ne pensa "Don Vesuvio" che al momento dorme tranquillo.

Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia da

Filobustiere


Tutte le cartoline collezione Filobustiere
Eccetto:
Napoli dal colle Umberto: collezione A. Falcone
Napoli Sightseeing: da foto by Filobustiere
Il carrello della seggiovia: da foto del Museo di Ranco
Consultato il bellissimo libro "Funiculì Funiculà" di Gamboni e Neri