La
prima volta che arrivai a Fiuggi fu nel 1957. La guerra era finita da
ben 12 anni ma visto oggi, quel periodo mi sembra un'inezia. Ci arrivai
da Napoli non con uno sgangherato pullman con le valige legate sull'imperiale,
ma invece con un elegante bus della soc. FACEM di Capua carrozzato Bianchi
dalla guida a destra. Effettivamente in pochi anni gl'italiani si erano
dati molto da fare per riparare le immani rovine della guerra e ora
molti frutti di quei sacrifici si potevano apprezzare in tante opere.
Ed anche quel bel pullman ne era la testimonianza. Questa cittadina
termale mi apparve come un sogno; un'isola felice immersa nei platani
e nei castagni. Il turismo era assolutamente di tono e di provenienza
per lo più romana. Il modesto traffico su gomma contribuiva solo
ad animare con discrezione i bei viali fiancheggiati da hotels e pensioni
dai piccoli volumi. Insomma la descrizione che me ne aveva fatta la
vecchia zia a cui dovevo l'invito, non solo trovò riscontro nella
realtà ma addirittura era stata riduttiva.
La più bella sorpresa fu però scoprire che la cittadina
aveva una bella stazione e pertanto una ferrovia che la collegava alla
capitale. Non solo; ma la linea ferroviaria a scartamento 950 mm, una
volta alla meta, si triplicava in ben ulteriori tre segmenti. Il primo
a mezzo di un regresso raggiungeva la città superiore. Il secondo
arrivava alla parte inferiore della Fonte Bonifacio VIII. Ed il terzo,
infine, giungeva al successivo paese di Alatri che rappresentava il
ridotto dell'antico tracciato che lo conduceva fino a Frosinone. Col
tempo ho avuto modo di scoprire che lungo il percorso originale, vi
erano tanti altri raccordi e derivazioni con i quali i progettisti avevano
inteso farne quasi una rete ferroviaria. La società di gestione
si chiamava STEFER.Il tempo della breve vacanza volò, tra le
musiche dell'orchestrina che allietava le cure termali e gli scampanellii
degli hotels che, con cadenza maniacale, annunciavano alle 12.00 ed
alle 20.00 rispettivamente i pranzi e le cene. Nonostante gl'impegni
termali, trovavo però sempre modo di correre alla stazione per
godermi il via, vai dei treni, rassegnato alla decisione della zia che
preferiva la carrozzella al treno per salire dalla fonte al centro.
In compenso accettava la mia proposta di degustare le quotidiane granite
di caffè al Bar Salus, l'unico dove i tavolini venivano sfiorati
dai convogli che in sostanza nel tratto urbano procedevano in mezzo
alla strada. Anzi quel caratteristico tremore che conferiva alle sedie
ed ai tavolini il transito del treno, m'indusse a confonderlo con la
scossa del ciclico terremoto che capitò in Irpinia un pomeriggio
dell'Agosto 1962, una successiva volta che vi ero ritornato.
Tante altre volte stetti a Fiuggi ma mai con il treno. Alla fine degli
anni '60, la mia famiglia decise di passarvi un week-end. Non potendo
trasferirvela per intero con la mia 500L dove L stava per lusso, mia
madre e mio padre si "sacrificarono" arrivandovi con il trenino
STEFER via Roma. Quanto li invidiai dopo aver sentito l'entusiastica
descrizione del viaggio che non avrebbero mai dimenticato. Intanto mi
riproponevo sempre di farci anch'io una passeggiatina.
Passò altro tempo. Ormai avevo moglie, una figlia ed un'altra
in arrivo. Mi ero addirittura sposato in zona per scelta spontanea tanto
era l'amore che mi legava a quei luoghi (ed a quella ferrovia). Mi diedero
del pazzo. Trovandoci dunque a Fiuggi verso la fine degli anni '70,
decisi di andare a trovare un personaggio mitico di cui avevo appreso
l'esistenza su un giornale specializzato in ferrovie di cui incominciavo
a nutrirmi. Si chiamava Rodolfo Valentino (nome e cognome indimenticabili)
ed era il capostazione della stazione FORMA. Era un vero storico e appassionato
di ferrovie. Il suo piccolo ufficio di dirigenza era tappezzato da foto
di raduni di fans della strada ferrata. Che bel pomeriggio passai con
lui a parlar di treni con la paziente complicità di mia moglie
che con difficoltà riusciva a tenere a bada la nostra impaziente
figlia.
Intanto sinistre, arrivavano notizie di frane lungo il percorso e di
chiusure provvisorie di tratti. Mio padre, che non aveva mai dimenticato
quella trasferta in treno a Fiuggi, mi chiedeva notizie circa il "decorso"
delle frane quasi volesse impedire con il suo interesse, un destino
che qualcuno già aveva scritto.
Un giorno dei primi anni '80, dovendomi recare in zona per lavoro, lo
invitai perchè mi facesse compagnia. La Roma Fiuggi era un pò
che era stata "sospesa"per l'ennesima frana. Eravamo in auto
sul raccordo stradale da Anagni e prossimi ad arrivare alla città
termale, quando mi chiese la mia opinione circa una possibile riapertura.
Risposi evasivamente promettedogli tuttavia che ci saremmo fermati alla
stazione per prendere notizie. Mal ce ne colse! Destino crudele! Ci
trovammo nel giorno e nell'ora nella quale alcuni camion versando sul
piazzale ferroviario il loro carico di bitume, scrivevano la parola
fine alla Roma Fiuggi. Il fato aveva voluto che fossimo presenti all'epilogo
della ferrovia che avevo tanto amato ma sulla quale non avevo mai viaggiato.
Di recente sono stato a Colonna per l'inaugurazione del tram del signor
Giuseppe Arena e dei soci del suo club (vedi il TdS del 9/7/05). Ebbene,
dimentico che la nostra ferrovia passasse lì accanto, ho avuto
un tuffo al cuore quando il padron di casa ci ha informati che suo padre
era stato il capostazione STEFER di Colonna e che un giorno un SUO treno
con il locomotore ora accantonato in giardino, opportunamente restaurato,
avrebbe ripercorso un tratto di quella linea. Forse una bella fantasia
ma la visione del bel tram restaurato, mi dà il piacevole diritto
di poterlo sognare e sperare, confidando nella provata determinazione
degli amici di Colonna. Chissà che questa non possa essere per
me la volta buona e inaspettata di poter finalmente viaggiare su un
tratto della Roma Fiuggi.
CRONOLOGIA ESSENZIALE
- 12 Giugno 1916 Apertura della linea da Roma a Genazzano e derivazione
da San Cesareo ai Castelli
- 6 Maggio 1917 Il treno arriva a Fiuggi Fonte
- 14 Luglio A Frosinone con contestuale attivazione dell'antenna per
Guarcino e servizio urbano di Fiuggi
In questo momento la rete conta 140 Km e portata annua di 2.600.000
utenti
- 1 Luglio 1935 Il tratto Fiuggi Frosinone viene sostituito da autocorse.
Sopravvive per pochi mesi il servizio urbano del capoluogo ciociaro
- 15 Maggio 1936 Cessa il collegamento per Guarcino
- 5 Giugno 1941 Le autorità competenti trasferiscono la gestione
della Ferrovia dalla originale SFV (Società delle Ferrovie Vicinali)
alla STEFER
La Guerra apporta notevoli danni alle opere ed al materiale rotabile
- 1950 I lavori di costruzione della Stazione Termini a Roma ne sacrificano
il bel terminale urbano che viene arretrato all'altezza Centrale del
Latte
- 1960 La dinamica urbanizzazione periferica della capitale fa apprezzare
sempre di più i vantaggi del tratto urbano della RF
Intanto cessa il servizio da e per Fiuggi città e Fonte affidato
ad autobus
- 1 Luglio 1978 La Stefer cede la gestione all'Acotral
Da Aprile ad Ottobre del 1980 il servizio viene diviso a seguito di
una frana in due tronconi Roma/Palestrina e Genazzano/Fiuggi
- 4 Novembre 1982 Una nuova frana questa volta a Genazzano impone la
sospensione del servizio
- 25 Febbraio 1984 Un'alluvione fa sospendere e questa volta in maniera
definitiva il servizio extraurbano
La dirigenza darà sempre più importanza alla tratta urbana
fino a Pantano di km 18,479 promuovendo lavori importanti per la costruzione
della futura linea Metro "C"
Buona
domenica a tutti!
Filobustiere
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foto 1

foto 2

foto 3

foto 4

foto 5

foto 6
LE
FOTO E LE CARTOLINE (DALLA COLLEZIONE FILOBUSTIERE) IN ORDINE CRONOLOGICO:
FOTO 1 (DA CARTOLINA)
Anni '20: Fiuggi Piazza Spada centro città Treno in arrivo da
Roma
FOTO 2 (DA
CARTOLINA) Anni '20: Convoglio lungo la via Prenestina con bellezze
locali
FOTO 3 (DA
CARTOLINA) Anni '30: Piazza della stazione con uno dei 4 locomotori
Breda del 1915
FOTO 4 (BY
FILOBUSTIERE): Pomeriggio da Rodolfo Valentino a "La Forma"
La mia famiglia ed il complesso bloccato 816 (811-817 del 1962 Breda-Tibb)
FOTO 5 (BY
FILOBUSTIERE): Dicembre '04 Uno dei 4 Breda locomotori il n. 1 restaurato
nel Museo di Ostiense (vedi il Tram del Sabato)
FOTO 6 (BY
FILOBUSTIERE): Luglio '05 Uno dei 4 Breda meno fortunato a Colonna nel
parco tranviario in attesa di restauro (vedi il Tram del Sabato)
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