Avrei
voluto pubblicare la prima delle foto di questo servizio a mò
di quiz. Ho desistito considerando che i frequentatori di questo sito
sono così bravi che avrebbero subito indovinato.
Quindi parliamo subito della storia in breve della stazione di Milano
mettendo da parte esercizi didattici. Quella che appunto vediamo per
primo è la vecchia stazione. Fu inaugurata il 19 Novembre 1865
per rispondere all'esigenza incalzante di raccogliere in un unico edificio
il punto di partenza delle varie linee che stavano creando la "rete".
Sembrò bellissima ai milanesi dell'epoca andando infatti a sostituire
un modesto edificio con lo stesso impiego, eretto al borgo della Stella
nei pressi di porta Tosa. Pare che alcuni elementi di tale struttura
siano ancora riconoscibili nell'attuale tessuto urbano. L'autore della
stazione fu l'architetto francese Buchot, già direttore della
Compagnia francese PLM, che conferì all'opera un aspetto monumentale
e di gusto francese. L'elemento predominante era un padiglione centrale
collegato in armonia simmetrica da due ali a due zone turrite estreme.
Il travolgente sviluppo delle ferrovie e l'apertura dei trafori del
San Gottardo e del Sempione, dovevano far presto comprendere l'importanza
che stava assumendo il nodo di Milano nell'ambito di un sistema ferroviario
che varcava con prepotenza i confini naturali e politici. Di conseguenza
anche la stazione centrale malgrado la sua concezione moderna, stava
dimostrando i limiti di un progetto che non poteva prevedere una così
veloce diffusione del treno.
Nel 1906 accaddero alcuni avvenimenti importanti che dovevano costituire
i fondamenti per la realizzazione di una nuova stazione centrale di
Milano. Appena l'anno prima la macedonia delle varie compagnie ferroviarie
italiane erano state raccolte sotto l'unica bandiera delle Ferrovie
dello Stato. Il 29 Aprile il re Vittorio Emanuele III inaugurava l'Esposizione
Universale di Milano e nello stesso giorno poneva la prima pietra di
quella che doveva essere la nuova stazione centrale. Si trattava, è
evidente, di un'operazione di propaganda. Sarebbero occorsi molti anni
prima di avere la seconda pietra. Ma intanto era chiaro l'individuazione
della località prescelta e l'assetto che avrebbe assunto la zona.
Ciò involontariamente (o volontariamente come ravvisarono gli
osservatori politici) un risultato lo conseguì subito: la levitazione
del costo dei suoli intorno alla futura "Centrale".
Nello stesso anno viene bandito un concorso internazionale per la ricerca
di un progetto esecutivo. Purtroppo malgrado la partecipazione di ottimi
architetti, i risultati non soddisfecero la commissione che pur attribuendo
i premi in palio, decise di non decidere quale si sarebbe realizzato.
Così dopo qualche anno di riflessione, nel 1912 venne bandito
un nuovo concorso. E finalmente fu fumata bianca: vincitore risultò
il progetto dell'arch. Ulisse STACCHINI (1871-1947) compensato con Lire
20.000.
Esso comprendeva due moduli: il primo maestoso con i servizi per i passeggeri,
improntato ad una grandiosità faraonica con sculture e pitture
cui avrebbero contribuito grandi artisti dell'epoca. Il secondo per
accogliere i treni ispirato alle scuole francesi dell'epoca (vedi Eiffel)
ed eseguito dall'ing. Fava. Qui quasi per miracolo, le centine in acciaio
delle cinque navate in acciaio, riescono a conferire all'impianto una
particolare leggiadria in antitesi con il loro abnorme peso.
La centrale fu inaugurata nel 1931 e certamente ciò determinò
la demolizione della preesistente stazione. Un particolare curioso:
alcune strutture provenienti dalla sala reale furono riutilizzate dal
famoso ing. Caproni (quello degli aerei) per decorare la propria villa
nei pressi degli stabilimenti aereonautici.
Qualche numero delle tettoie:
ferro kg. 9.200.000
ghisa per le pluviali kg. 91.000
acciaio fuso per gli appoggi kg. 262.000
Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia
Filobustiere
Foto
1 2 e 3 da cartoline: collezione GF (Filobustiere)
Foto 4 da pubblicazione d'epoca
Foto 1: la vecchia stazione nel 1902
Foto 2: la galleria di testa della centrale (1933)
Foto 3: vista esterna della stazione con una vettura tranviaria '28
(1933)
Foto 4: si solleva una pesante centina e l'erigendo FV funge da sfondo
|
foto 1
foto
2
foto
3
foto
4
|