Festa
grande stasera in quel di Colonna (Roma).
Non capita tutti i giorni e direi neanche tutti gli anni, che sia presentato
un tram restaurato ad opera di appassionati che oserei definire coraggiosi.
Gli eroici protagonisti della nascente A.C.I.M.E.T. (Associazione Culturale
Italiana Museo Europeo Trasporti) il cui presidente onorario è
l'ingegnere Piero Muscolino. Questi, dopo un anno di lavoro, hanno tagliato
il nastro della vettura restaurata. Il principale artefice di questo
autentico miracolo, è il signor Giuseppe Arena che il 9 luglio
2004 (esattamente un anno fa) si rese disponibile per accogliere il
veicolo su un proprio suolo privato. Dopo di ciò, con uno stuolo
di bravi soci ed impegnando anche risorse finanziarie personali, ha
provveduto al suo restauro che dopo un anno esatto, trova stasera la
felice conclusione.
In attesa di questa cerimonia, avevo sentito qualche perplessità
circa le modalità del restauro che avevano previsto l'inserimento
di un impianto di aria condizionata e di tavolini per renderlo atto
a piccoli convegni o conviviali. Ebbene una volta entrato nell'interno
del veicolo e considerando la finalità statica del suo impiego,
devo dire che tutto è stato fatto con intelligenza e discrezione.
La prima foto ci mostra in quale stato era la 402, questo il nome dell'esemplare
in questione appartenuto alla rete dei Castelli, quando fu recuperato
dal suolo dove era stata ospitato per 15 anni. Esso appartenne alla
serie di 11 esemplari costruita a partire dal 1939 dall'Officina Meccanica
della Stanga di Padova dopo il felice esordio del prototipo matr. 401,
oggi ospitato nel Museo Aziendale Met. Ro. di Ostiense. Era nata l'epoca
dei tram Urbinati dal nome dell'inventore dell'ingegnoso sistema che
lo rendeva snodato. Ha prestato servizio fino al 1980 quando l'apertura
della linea Metro A, ha definitivamente posto la parola fine a ciò
che rimaneva della rete dei Castelli. Grazie al provvidenziale intervento
dell'Associazione Museale ed all'ospitalità di un altro noto
appassionato l'ing. Vittorio Di Giacomo, questo ed altri interessanti
mezzi, furono salvati dalla fiamma ossidrica. L'impossibilità
oggettiva di protrarre questo ricovero, posero i soci dell'AMIT di fronte
al problema del dove trasferire la 402. L'epilogo degno della vicenda
ha trovato stasera la sua realizzazione.
Dopo una breve ma interessante introduzione del ing. Muscolino, grande
esperto di trasporti su ferro ed autore di tante pubblicazioni, si è
proceduto al taglio del nastro. Poi i tantissimi presenti hanno potuto
constatare il bel lavoro fatto all'interno della vettura. Una mostra
fotografica ivi esposta, sintetizzava la storia della grande rete dei
Castelli. Non potendo introdurre ulteriori esemplari di tram nei pur
vasti spazi, una vetrina dal prezioso contenuto, esibiva in scala 1/87,
la riproduzione di tutti i tram Stefer e diversi ATAC che nel tempo
avevano servito l'area dei Castelli e della Capitale. L' autore di questi
modelli è un nome altrettanto conosciuto nell'ambiente dei "trammofili":
Adriano Betti Carboncini. Intanto un grande modello ATAC costruito dal
bravissimo artigiano Paolessi Carlo impiegando circa 3000 pezzi, correva
su un breve spezzone di binario.
Il Museo dei veicoli della Polizia di Roma, sposando l'atmosfera d'antan
che si respirava nella manifestazione, aveva voluto essere presente
con due Alfa: la nera 1900, la prima che assunse il secondo nome di
Pantera, e la più recente Giulia.
Vari stand gastronomici ed un festival di torte, concorrevano a soddisfare
anche i sensi gustativi dei numerosi ospiti.
Come ogni spettacolo che si rispetti, anche questo ha avuto il suo finale
a sorpresa. Il padron di casa, sig. Giuseppe Arena, verso la conclusione
della serata, ha radunato un pò di ospiti per portarli a visitare
il suo adiacente parco ferroviario. Qui tra vecchi carri merci ed un
locomotore della Roma-Fiuggi, troneggiavano due vagoni della CWL: rispettivamente,
uno letti e l'altro ristorante. Anch'essi sono in impeccabili condizioni
e vengono usati all'occorrenza per ospitarvi piccoli conviviali.
Prima del congedo dalla serata, sollecitato dai presenti, il signore
Arena ha voluto raccontarci con amabilità, le immaginabili peripezie
che ha dovuto affrontare per far condurre su quella collinetta prima
i due CWL e poi il tram 402; ponendoli sulle rispettive rotaie. Intanto
faceva da sfondo alla conversazione la vicina stazione abbandonata STEFER
della linea Roma/Fiuggi dove il nostro anfitrione ci ha raccontato con
nostalgia, avervi prestato servizio suo padre. E dove sogna di realizzare
la sede del Museo, rivalutando ulteriori rotabili.
Insomma veramente una serata da ricordare ed un invito all'ACIMET, che
fra i vari soci fondatori comprende anche l'AMIT, FILOTRAM Club ed il
GRAF, ad andare avanti. I numerosi presenti sono il chiaro segno di
una sensibilità in crescita per l'affascinante hobby della storia
dei trasporti.
Grazie
dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia.
Filobustiere
Le foto by Filobustiere:
Foto
1: Un'immagine delle condizioni del tram al momento del trasloco
Foto 2: Vista laterale
Foto 3: Vista laterale con la Pantera della Polizia
Foto 4: Vista interna della vettura
Foto 5: La foto del bel modello tranviario ATAC
Foto 6: Interno del vagone ristorante
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