Mondo Tram
IL TRAM DEL SABATO di Filobustiere

Ogni sabato appuntamento con un'immagine di tram e la sua storia

(18 marzo 2006) - I tram di Trieste (seconda parte)

 

Il tram di Opicina

Del tram di Opicina si è detto molto, anche su questo sito. Oggi che sono in corso importanti lavori che per l'ennesima volta ne cambieranno un po' la fisionomia, mi è venuta voglia di andare a guardare in archivio per una panoramica su quello che è stato fino a ieri.

La tranvia nacque nel 1902 per condurre i triestini sull'Altopiano di Opicina. Non che in precedenza non ci andassero: ma era piuttosto duro salirvi a piedi attraverso le lunghe scalinate.

L'idea fu dell'ingegnere austriaco Geringer che elaborò un progetto ad aderenza mista. Le vetture erano normali vetture tranviarie che nel segmento centrale dell'itinerario venivano aiutate da un locomotore a cremagliera profilo Strub con funzione di spinta in ascesa e di freno in discesa. Esso era dotato di due motori elettrici da 100 cv. L'arrivo della tranvia costituì un volano straordinario per la costruzione ad Opicina di hotels e ville private. Nel 1928 la cremagliera fu trasformata in funicolare con la stessa funzione di spinta in salita e di freno in discesa. I locomotori diventarono dunque carrelli spintori lungo il tragitto ad aderenza artificiale che si mantenne di 799 mt. conservando lo scartamento metrico.  

Il nuovo sistema contribuì ad incrementare la velocità nel tratto ad aderenza artificiale che potè arrivare a 10,8 km/h. L'itinerario tuttavia rimase invariato fino ad oggi. Partenza da piazza Oberdan ed arrivo a Piazza Scorcola. Quì la vettura prende posizione su un tronchino appoggiandosi al carrello funicolare. In contemporanea la vettura discendente prende posto sulla sommità davanti al carrello gemello. Con il tradizionale sistema a fune del sali-scendi, il carrello 1 spingerà il tram su, mentre il carrello 2 agguanterà la discesa dell'altra vettura. Una volta in cima, il tragitto risulta leggermente acclive ed immerso nel verde fino alla cima di mt. 343. Un ulteriore e breve percorso ci conduce al capolinea con annessa relativa rimessa. Abbiamo percorso poco più di 5 km dalla partenza.

Circa il parco del materiale rotabile, esso era costituito in origine da otto vetture austriache Union. Di esse sono rimaste due: la 1 e la 6 che dopo anni di oscuro servizio come carrelli di trasporto merci ed altre funzioni, in epoca diversa sono state restaurate.

Dal 1935 le storiche vetture furono sostituite da sette vetture a carrelli numerate attualmente dalla 401 alla 407 di produzione Stanga e con supporto tecnico Tibb. La 403 fu radiata in seguito ad un grave incidente accaduto nel 1975.

Venendo ai giorni nostri, le novità sono le seguenti. L'impianto è interessato da eccezionali lavori di rifacimento. Essi prevedono la sostituzione delle rotaie, la sostituzione dei due carrelli ed un aggiornamento tecnico delle motrici Stanga con l'installazione di un nuovo equipaggiamento elettronico.

Intanto une dei due vecchi carrelli è stato "salvato" e conservato nel Museo Trieste CM.

Il nuovo impianto dovrebbe essere inaugurato la prossima estate.

Così la cara, vecchia "trenovia" (che suggestivo neologismo), tornerà a nuova vita dopo oltre 100 anni di onorato servizio.

Le foto:

Foto 1: Quando si saliva con la spinta a cremagliera (Trovo senza spiegazione l'anno errato) CF

Foto 2: La Union 2 ad Opicina CF

Foto 3: Al capolinea di piazza Oberdan CF

Foto 4: Ancora al capolinea (Una zoomata vi farà apparire due Filobustierine) FF

Foto 5: Il carrello spintore in attesa che il tram ascendente accosti FF

Foto 6: Un incrocio in linea FF

Foto 7: Un altro incrocio in linea CF

Foto 8: Ad Opicina: la rimessa FF

CF: Da collezione

FF: Foto by Filobustiere

Grazie dell'attenzione e buona domenica a tutti i trammofili d'Italia

Filobustiere

FOTO 6

FOTO 7


FOTO 1

FOTO 2

FOTO 3

FOTO 4

FOTO 5

FOTO 8

 

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