Dopo
52 anni di attesa, Messina rivede i tram circolare sinuosi
lungo le proprie strade, accaparrandosi il record di prima
città italiana a reintrodurre il tram nel proprio sistema
di trasporto urbano pubblico.
Tutto ebbe inizio nel 1996 quando la Provincia ed il Comune
del capoluogo peloritano firmarono un accordo per la realizzazione
di una tranvia che collegasse la città da sud a nord.
Dopo vari passaggi burocratici il progetto venne appaltato
ed il 30 luglio 1998 i lavori furono consegnati con previsione
di consegna entro il 26 gennaio 2001, invece bisognerà
aspettare ancora qualche tempo per l’apertura della
linea tranviaria.
Il 3 aprile 2003, alla presenza delle più alte autorità
cittadine viene inaugurata la nuova tranvia. La linea si snoda
per le principali vie da nord a sud in un tracciato costruito
ex novo di 7,7 km con 18 fermate inclusi i due terminal di
Annunziata e Gazzi.Il percorso prevalentemente in corsia riservata,
vede in vari punti l’utilizzo di opere architettoniche
in stile moderno ed abbellimenti di varia natura che danno
risalto alle aree più importanti della città
(ad esempio, un grande portale e un’area a verde a p.zza
Cairoli, grandi palme lungo il v.le San Martino).
Le 15 vetture in servizio appartengono al tipo Cityway della
Alstom Ferroviaria, e sono contrassegnate con numero di esercizio
da 01T a 15T. Nei primi mesi di esercizio sono state impiegate
solo 7 vetture ed il servizio è stato gratuito per
incentivare la cittadinanza all’utilizzo del nuovo mezzo
di trasporto.
La tranvia viene impiegata sulla linea 28 che fino a qualche
tempo fa era servita da autobus, servendo le 18 fermate di
Annunziata (terminal), Ringo, Brasile, Pola, Porto Salvo,
Dante Alighieri, Canottieri, Municipio, Dogana, Stazione,
Cairoli, Camiciotti, Trieste, Provveditorato, Villa Dante,
Provinciale, Autoparco, Gazzi * (terminal). Il tempo medio
di ogni corsa è di circa 40 minuti, con tempi d'attesa
tra 10/15 minuti.
*
Il terminal di Gazzi attualmente viene sostituito in attesa
della costruzione del terminal dalla fermata provvisoria di
Bonino, fermata ricavata occupando parte della sede tranviaria,
l’inversione di marcia avviene grazie ad uno scambio manuale
provvisoriamente inserito prima della fermata.
Giovanni Russo
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