Altra notizia di questi giorni è la messa in vendita, da parte
dell’ANM, dei cinque tram ricostruiti residui fra quelli non rientrati
in servizio dopo il cambio di presa corrente, vale a dire 953, 988, 1038,
1039 e 1040, i quali, in discrete condizioni generali (tranne alcune parti
“cannibalizzate” per le consorelle in servizio), verranno
assegnati al miglior offerente. Si tratta della prima volta che l’azienda
tranviaria napoletana adotta un provvedimento di questo tipo, teso a favorire
chi voglia entrare in possesso di un tram, senza che si assista necessariamente
alla triste processione dei carrelli stradali di proprietà dei
demolitori. L’ANM, con questa vendita, libererà altro spazio
utile destinato al ricovero degli altri Sirio in arrivo (a fornitura completa
avremo 52 tram atti al servizio, che dovranno trovare presto altri chilometri
da percorrere per non incorrere, da parte dell’azienda e del Comune,
nella scure della Corte dei Conti che potrebbe chiedere lumi sulla necessità
della spesa per i nuovi tram), lasciando, oltre alle vetture funzionanti,
le sole vetture (in versione “Meridionale” non ricostruita
col cambio cassa negli anni ’70) 1029, in fase di meticoloso restauro
funzionale, con l’unica licenza del necessario pantografo, anche
se conserverà il trolley ad asta e rotella, e la 961, in cattive
condizioni, fin qui utilizzata per fornirle ricambi (particolarmente relativi
all’interno, con i preziosi listelli di legno). Ricordiamo che all’interno
del deposito Fuorigrotta, parzialmente inagibile, si trova la 1004, restaurata
solo staticamente per una mostra all’interno della “Città
della Scienza” di Bagnoli nel 1998, oltre a diversi autobus e filobus.
Altra importante notizia, passata sotto silenzio in quanto riservata essenzialmente
agli addetti ai lavori, è la gara d’appalto (scadenza 7 giugno)
indetta dall’ANM per la manutenzione della sede tranviaria. Come
recita l’articolo 4 del capitolato, l’impianto tranviario
oggetto del presente appalto è costituito dalla tratta San Giovanni
– Piazzale Tecchio, dal tronco di comunicazione con l’officina
di Fuorigrotta, dalla tratta incrocio Vespucci – bretella di Poggioreale
e dalla rimessa tranviaria di San Giovanni. La notizia è rilevante
in quanto testimonia del non avvenuto abbandono da parte dell’azienda
dei binari fino a Piazzale Tecchio (tratta da considerarsi formalmente
sospesa e non soppressa) e della volontà, come ventilato da più
parti, di ripristinare i binari fino al deposito Fuorigrotta, dove almeno
il capannone di via Della Ginestra, quello officina, dovrebbe essere rimesso
in funzione per la tornitura delle ruote dei Sirio, allo stato non possibile
all’interno del deposito San Giovanni per mancanza di spazio, onde
evitare il ricorso a ditte esterne (ricordiamo che l’ATM Milano,
ad esempio, fa ritornire le ruote dei Sirio da una ditta di Brescia, con
utilizzo supplementare di risorse economiche e temporali).
(Augusto
Cracco)
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