Parte prima

LA DIFFERENZA

Ruggero e Pasquale sono due tranvieri di Napoli di bell’ aspetto alti e asciutti. Entrambi amanti dello sport in genere.
Il tempo passato insieme per tanti anni, li ha uniti in una profonda e sincera amicizia e non negano l’ ottimo rapporto amicale con altri loro colleghi e colleghe.
Sono generosi di animo e molto raramente succede qualche screzio con i loro pari o con i loro capo settore nell’ ambito lavorativo.
Ruggero è scapolo, vive a Pianura nei pressi di via Cintia. La sua casa ( più o meno 80 mq) è modesta senza pretese ma molto funzionale ed è accogliente. Infatti è sovente che organizza cene e/o amabili incontri.
Pasquale vive in via Lepanto, è sposato senza figli. La moglie è una commercialista ed ha un portafoglio clienti eccellente. Quasi tutti i supermarket della zona sono di suo “dominio” oltre ad amministrare altre attività commerciali ed artigianali. Lei è molto ambiziosa e mira ad ambiti traguardi professionali.
Pasquale è una persona molto sensibile. Ha molte persone che gli sono vicino ed anch’egli è molto corteggiato da varie esponenti del sesso debole, però tende a soffrire di solitudine; essendo fondamentalmente un filantropo, sente una forzata minimizzazione nei rapporti con gli altri da parte di sua moglie.
A sentirlo parlare avrebbe una fede in Cristo molto forte, ma stranamente è insicuro di se, come se temesse di essere scoperto in fragrante in ogni cosa che fa o che pensa. Anche Ruggero è attento al giudizio altrui ma, avendo un carattere apparentemente contraddittorio e, a differenza dell’amico, è molto sicuro di se e si butta nelle occasioni che gli capitano senza pensare molto sugl’esiti finali.
La moglie di Pasquale di nome Barbara è una bellissima donna, quasi il sogno di ogni uomo, valutandone il suo fisico e il suo bel volto. Ma, avendo lei un carattere dominante, sospettoso e disfattista, Pasquale lotta soventemente contro gli eventi che gli piombano come tegole sulla testa nel tentativo di raddrizzare la sua vita coniugale. Ultimamente lui trova sempre più la depressione nascosta ad ogni angolo della città, pronta ad agire sulla sua persona degenerandola in modo stillante.
Ecco cosa è successo il 30 gennaio 2006:
A tarda sera, intorno alle 21,30 Ruggero deve effettuare l’ ultima corsa sulla linea 1 (Poggioreale – Dazio). Entrambi sono a s. G. a Teduccio e con il tram matricolato 975 Ruggero deve prendere servizio. Pasquale invece ha finito il turno ma ha poca voglia di tornare a casa, quindi gli chiede di accompagnarlo.
Saliti sul tram, sono pronti per andare a Poggioreale per poi partire da lì per compiere l’ ultima corsa della giornata.
I due amici, essendo soli sulla vettura, iniziano a parlare e scambiarsi idee e pensieri. Proprio Pasquale squarcia il silenzio coperto dallo sferragliare del tram:
- P: Ruggero, non ce la faccio più. Ho l’ impressione che a casa parlo con il muro da molto tempo, credo di non essere preso in considerazione.
- R: Certo, la tua situazione è alquanto difficile. Al posto tuo non saprei come agire. La bellezza di Barbara è stravolgente, e si culla su questo. Intanto tu muori dentro!!
- P: Si, lo so, ma non credere che sia facile; averla come compagna di vita è ardimentoso e il fatto che lei non voglia figli la dice lunga. La prossima volta, per farti un esempio di vita vuota, quando abbiamo ospiti a casa vieni a dare una sbirciata e ti renderai conto che gente ci viene a trovare…
- R: Chi sono i vostri ospiti?
- P: Tutta gente, altolocata, con la puzza sotto al naso, sulle sue… Pensa che, quando questa gente ha saputo che sono un tranviere hanno evidenziato un certo turbamento, senza mascherarlo.
- R: E perché? Sia noi che molti dei nostri colleghi abbiamo una discreta cultura, certo non siamo all’altezza di un docente universitario, ma abbiamo comunque molti argomenti da disquisire.
- P: Ruggero, non è il discorso culturale o il semplice modo di essere ma è solo cagione di apparenza... è molto avvilente! Per esempio: passando di palo in frasca... ma un nesso c’è... ho conosciuto l’anno scorso un gruppo di appassionati di tram, immagino che fossero amanti di ferrovie in generale, ma in particolare di mezzi come questo che noi portiamo ogni dì per la città. In quel gruppo c’era di tutto dal punto di vista professionale e sociale: dallo studente all’artigiano, dal promotore finanziario o di viaggi all’artista. Addirittura c’era uno che forse copre una carica di stato molto importante e, incredibile a dirsi, era tutto un gruppo unito… anzi dire “unito” è dire poco. Rugge’… non c’ erano muri tra quella gente!!!
- R: Ho compreso cosa tu voglia dire; secondo il mio modesto parere Barbara, probabilmente, si è montata la testa e si crede una blasonata e di avere acquisito uno stemma gentilizio solo perché gli affari le vanno a gonfie vele. Tu invece sei un “misero” tranviere e, per quanto tu possa lavorare bene, il tuo stipendio è sempre quello... ecco il tuo il guaio! Prima, nonostante il suo caratteraccio, che comunque le ha dato sempre quel marchio di fabbrica, era più umile e ti ascoltava di più. E poi, fratello mio, tu sei rincoglionito per lei! Certo… è tua moglie, è la tua sposa ed è anche giusto ciò che provi per lei, ma pensa anche per te.
- P: E cosa dovrei fare? Tutti i miei interessi sono morti da un anno abbondante dalla data del nostro matrimonio.
- R: E’ vero! Ma se lei ricambiasse con la comprensione e.. perché no: con l’ amore che giustamente deve esserci tra due sposi, se lei … 'nzomma... Pascà… mugliereta non ricambia!
- P: Me ne rendo conto...
- R: Riprendi ciò che hai abbandonato, riprendi a tirare con l’arco che ti piaceva tanto…
- P: Eeeeh… l’arco…
- R: Ricordo che eri quasi da Olimpiadi, ti qualificavi per gare al livello regionale…
- P: A livello regionale? Forse non ti ricordi ma stavo entrando in nazionale!
- R: Scusa se te lo dico, ma sei fesso... doppiamente.
- P: Non infierire, ti prego!
- R: Lo meriteresti! Sai cosa penso del matrimonio… il bello che sei sposato anche di chiesa.
- P: Già, la Sacra Rota, vero?
- R: No comment!
C’ è un momento di silenzio dopo un sospiro di Pasquale. La 975, guidata da Ruggero, in compagnia del suo amico, è prossima ad attraversare piazza Garibaldi dato che non è ancora in servizio e quindi non ha effettuato nessuna fermata da quando è partita dal deposito di S.Giovanni.
Pasquale si allontana dal posto di guida e si reca verso la parte posteriore del tram per osservare la città. Il traffico è molto ridotto essendo un lunedì qualsiasi in pieno inverno. I semafori rossi tentano di fermare quei pochi autoveicoli che sono ancora in giro per le strade, ma essi scappano come se avessero timore di un fantomatico coprifuoco. La serata si presenta fredda e tersa; una forte tramontana ha spazzato via le nuvole che la domenica prima ha causato una forte pioggia su quasi tutta la Campania. Il tram si è già immesso per via Casanova, la sua marcia è alquanto celere: più presto si compie il giro più presto più presto si arriva a casa. Pasquale però non vuole tornarci.
Ecco piazza Nazionale… Pasquale fa notare la bella serata limpida ma fredda al suo amico conducente, fredda come la sua anima e allo stesso tempo trasparente perché gli si legge nello sguardo ciò che sta vivendo, specie nelle ultime settimane.
Il carcere è appena passato e tra un po’ il tram si fermerà a Poggioreale per prendere servizio.
- R: Pasquale, ci prendiamo un caffettino prima di riprendere la corsa?
- P: E dove ce lo prendiamo?

seconda parte

torna alla home page di Mondo Tram