Parte terza-

controller e… via, verso piazza Sannazaro. Parte dei ragazzi scendono e salutano sia i loro amici che i due tranvieri.
Passano pochi secondi e il tram, visto dall’esterno, scompare entrando nella Galleria Laziale. A Ruggero frulla nella sua mente una domanda che vuole una risposta sincera da Pasquale, infatti non perde tempo:
- R: Pasquale, ma perché mi hai chiesto di accompagnarmi?
- P: Non c’è un perché... non è la prima volta che succede.
- R: E’ vero… non è la prima volta; ma in altre occasioni non c’erano momenti di silenzio.
- P: Ok... giochiamo a carte scoperte: voglio dividermi da Barbara! E’ troppo diversa da me.
- R: L’ avevo intuito! – C’ è un altro momento di silenzio e profonda riflessione-. All’Altezza
di piazza Italia Ruggero inizia a far domande infinite a Pasquale:
- R: Ma lo sai che ti infinocchia e a te, volente o nolente, deve piacerti egualmente?
- P: Come ti ho detto un’ora fa, non la sopporto più!
- R: Per me tu devi essere più forte, più maschio. Porca miseria! Ma chi porta i pantaloni a casa?
- P: Lei !!!!
- R: Ma vaff… Pasquale... svegliati! Tu sei un bravo ragazzo, sei piacente, hai un bel fisico e le ragazze ti apprezzano... lascia perdere quei manichini incartapecoriti degli amici suoi. Ma che cacchio, sei tu che vai in chiesa ogni santa domenica, possibile che non c’è un fesso che ti indichi la strada giusta? Possibile che nei Vangeli o nelle Sacre Scritture non ci sia una scappatoia? Pasquale, mi spiace dirlo, ma sei diventato succube di quella persona. Scrollati di dosso questo torpore usurante. Parla chiaro con Barbara, sii schietto e dille senza incertezze cosa vuoi; divertiti. Se vuoi ti lascio le chiavi di
casa mia per una settimana e strapazzati chi vuoi tu, Emanuela , Giovanna, Ermenegilda oppure riprendi le tue passioni, che sono tante.
- P: Hai ragione… fanculo a lei!!! Quando torno a casa gliene dico quattro. Ti ricordi che seguivo dei corsi di storia e filosofia e in azienda mi sfottevano?
- R: Già… e ricordo che avevi certi argomenti niente male. Tu devi tornare ad essere come in quei periodi.
- P: Si…
Ruggero si accorge che l’ amico non è convinto. Dopo il breve discorso appena fattogli ha notato che non era cambiato nulla. Il conducente della 975 si rende conto di aver a che fare con uomo- larva, con una persona inebetita. Una volta non era così, una volta Pasquale era vivo ed aveva voglia di vivere. Ma perché si è sposato con quella donna? Possibile che non aveva compreso la natura devastante di Barbara? Come ha fatto ad abbindolarlo?
Il tram è arrivato a piazzale Tecchio. Pasquale vuole scendere e arrivare a casa a piedi. L’ amico invece lo esorta a rimanere; [Al ritorno] Ruggero è disposto anche a deviare sulla linea 2 che passa proprio sotto casa dell’amico. Lo convince. Pasquale è una persona che si convince molto facilmente. Viaggiano insieme sino al Dazio. Pasquale rompe il silenzio e dice all’amico:
- P: Lo sai che nella squadra di calcio del Napoli ha militato un portiere che abitava in via Cumana e per andare ad allenarsi prendeva il tram?
- R: Ecco cosa mi manca di te: ossia che cambi discorso con estrema facilità.
- P: Ma io sono sempre io…
- R: Assolutamente no!!! Prima, per il tram che abbiamo lasciato sul raccordo di ritorno in piazza Vittoria, eri paranoico. Non riesco a capirti: hai un problema di esistenza e te ne esci con ‘sto fantomatico portiere che prendeva il tram per andare allo stadio?
- P: Il bello è che ha vinto uno degli scudetti del Napoli.
- R: Ma cosa metti nel latte la mattina, allucinogeni? Pasquale, il turno lo finiamo presto: non c’è anima viva che voglia prendere il tram… mo tiro…
- P: Stai attento…
- R: Scusa… attento a chi?
- P: Non si sa mai… qualche bambino che gioca… qui in via Diocleziano ce ne sono.
- R: Tu,per me, sei rincoglionito del tutto: come possono esserci bambini CHE GIOCANO alle 11 di sera in pieno inverno con una tramontana che ti blocca il processo di invecchiamento all’istante?
- P: Dai che ti sto sfottendo…
- R: mah… non saprei...
- P: La verità è che mi sto distraendo da me stesso.
- R: L’avevo compreso. Pasquale, posso essere sincero con te?
- P: Guai se non lo fossi…
- R: Appunto; questo turno mi sta pesando… stiamo parlando delle stesse cose da quando ho preso 'sto cacchio di tram… capisco che il tuo problema è molto serio e va affrontato con estrema obbiettività ma tieni presente che c’è gente che sta peggio di te, per cui vorrei, se fosse possibile, di non piangerti addosso!
- P: Forse hai ragione... ma non sai cos’è il matrimonio. Può essere che io esageri; può essere che davvero, come tu dici, io sia una larva... ma tu non vivi le mie realtà familiari. Forse esagero anche in ciò che sto per dire: sospetto che Barbara mi tradisca, che abbia un amante.
- R: Ma allora è quasi fatta: ragioniamoci un po’su: se i tuoi sospetti sono fondati, è chiaro che c’è una stanchezza da parte sua nei tuoi confronti spinta anche da un altro interesse sentimentale, quindi lei agisce così perché, in un certo senso, ha paura anche lei nel parlarti.
- P: Tu dici?
- R: Non ne sono sicuro ovviamente, però potrebbe essere una probabilità.
- P: tu dici?
- R: Ti inviterei a rifletterci, mo che si torna a casa ne avrai la conferma , giusto?
- P: tu dici?
- R: Vabbe’ Pasqua’... io dico... ma devi dire pure tu… non fai altro che ripetere “tu dici, tu dici…”
- P: Invece stavo proprio riflettendo.
I due amici stanno per arrivare in piazza Pozzuoli. Da quelle parti di Bagnoli, il vento è meno forte grazie alla collina di Posillipo che frena un po’ la tramontana. Pasquale si siede nella parte posteriore del tram e rimane in silenzio. Da piazzale Tecchio sino a quasi il capolinea del Dazio sono saliti e scesi altri viaggiatori. I nostri amici sono arrivati in via Pozzuoli. Si sente l’odore del mare. Nonostante l’oscurità della notte invernale si vedono benissimo capo Miseno, Ischia (quindi il monte Epomeo) e tutta la costa della zona.
Si fermano al Dazio. Nella guardiola dell' Azienda non c’è nessuno. Ruggero sostituisce il cartello di indicazione con il “fuori servizio” che Pasquale ha usato quando hanno fatto il giro dell’isolato in piazza Vittoria. Pasquale chiede al collega come sarebbe tornato a casa. Per lui non ci sono mai complicazioni. La 975 doveva tornare in deposito a Fuorigrotta e lì ci sarebbe stato il custode, soprannominato affettuosamente da tutti i tranvieri napoletani “tram c’ ‘a recchia ‘nterra”, che lo avrebbe accompagnato.
Il tram riparte per il deposito. Pasquale è sempre seduto dietro in silenzio che rimugina... che pensa. I suoi pensieri però gli fanno da sonnifero e si addormenta. Ruggero se ne accorge, quindi ne approfitta per andar un po’ più veloce senza comunque eccedere. Dopo un po di tempo Ruggero raggiunge lo scambio dello Sferisterio, lo devia a sinistra per raggiungere il deposito. Sveglia Pasquale per dirgli che lui è ormai arrivato.
• R: Pasquale, vedi che tu sei arrivato
• P: Ok, me ne vado a piedi…
• R: Aspetta che entro in deposito e poi ti possiamo accompagnare
• P: No, fin quando registri tutto faccio molto prima ad andare a piedi.
• R: Come vuoi tu, dai mi fermo qui in curva, prima di entrare in deposito.
• P: Vabbuo’. Ciao e buonanotte.
• P: Ciao
Ruggero entra con il tram in deposito che lo lascia in uno dei capannoni per la verifica delle parti meccaniche per l’ indomani. Sbriga anche le parti burocratiche di prassi e poi insieme al custode vanno via.
Arrivati in via Cintia il collega di Ruggero si ferma per farlo scendere dalla macchina, un breve saluto e poi finalmente via verso casa. Apre il portone, sale le scale in fretta, abita al secondo piano dello stabile, varca la soglia di casa, si spoglia e si fa una bella doccia calda. Dopo consuma un pasto frugale e veloce per poi coricarsi. La lettura di un fumetto lo porta subito tra le braccia di Morfeo. A stento riesce a spegnere la luce della abatjour….
Intorno alle 3 del mattino di martedì 31 gennaio lo sveglia una telefonata…è Barbara la moglie di Pasquale, lei insiste nel raggiungerlo al più presto…
• R: Certo amore mio, lo sai che sono sempre sveglio per te.
Data la poca distanza tra le due abitazioni e data la mancanza di traffico, Barbara raggiunge Ruggero in venti minuti. Lui la fa entrare ed inizia una travolgente passione tra i due.
Pasquale scopre tutto ciò che non era alla luce del sole da lì a 5 o 6 mesi ottiene la separazione dalla moglie.
L’amicizia finisce tra Pasquale e Ruggero, però rimane il rispetto di due colleghi che si son voluti bene per anni. L’amicizia finisce... ma rimane il rapporto lavorativo alimentato dal buon senso e dalla coesistenza professionale.
Tra un anno sarà Ruggero ad aver problemi con Barbara; quella
donna può cambiar uomo, ma non cambia il suo carattere. Tra un anno sarà Ruggero ad aver bisogno dell' amico di una volta.
Pasquale andrà a vivere su al Vomero e sarà un perfetto single. Emanuela, la bella tranviera, ogni tanto gli farà visita ed insieme si divertiranno. Il loro rapporto, comunque, si baserà su una notte di passione, ogni tanto,oltre ad un sicero rispetto l’ uno per l’ altra.
Ruggero si dispererà talmente che un dì si toglierà la vita. Tale avvento darà molta tristezza al suo amico, d’ innanzi alla morte non c’è tradimento che tenga, non c’ è rancore; la perdita di una persona cara è un macigno troppo pesante e Pasquale cancellerà tutto ciò che è successo l’ anno precedente… ma è anche vero che la vita continua.
Anche per Ruggero Barbara si è rivelata una spina nel fianco ed è stata una spina avvelenata!
La differenza tra i due era che Pasquale metteva fuori le sue tristezze e le sue angosce, con il rischio anche di essere schernito, modo di agire che tutt’ ora mette in pratica. Ruggero, al contrario, per orgoglio e per far vedere che era un duro, non parlava con nessuno e questo gli sarà stato fatale, ahi lui!

Alessandro Cervarich

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